E dunque. Non vi metto neanche un link per dirvi che ANCHE gli attori si sono uniti allo sciopero. WGA + SAG-AFTRA.
Notate la differenza degli approcci: la WGA pubblicò il proprio elenco di richieste e le vergognose controproposte degli studios.
Gli attori non entrano nei dettagli e fanno degli speech super emotivi. Ma UN dettaglio della dichiarazione di sciopero è interessante: tra le proposte degli studios, c’era quella di pagare i “background actors” per un giorno solo, fare capture delle immagini e utilizzarle per il resto del film.
Ovviamente, dei 160.000 iscritti a SAG-AFTRA, molti sono attori che hanno piccole parti, o a inizio carriera, e che aspettano “il grande ruolo” che faccia fare loro il salto di qualità, non sono tutt* A-lister.
E questo mi fa pensare.
Le AI tornano al centro di tutto, di nuovo:
- Sarah Silverman, per esempio, ha denunciato Open Ai e Meta per avere addestrato i loro modelli AI coi suoi libri senza autorizzazione.
- in questo tweet, la scrittrice Melanie Conklin si raccomanda di mettere SEMPRE nei contratti dei propri romanzi clausole che impediscano di usarli per addestrare AI.
Tornando allo sciopero, del resto, senza farsi troppi problemi, alcuni produttori rimasti anonimi hanno detto che da mesi il piano era di far perdere letteralmente la casa agli sceneggiatori prima di riprendere le trattative.
Questa sintesi di Christopher Derrick su cosa hanno in mente gli studios è perfetta (solita mia traduzione alla buona):
“Ciò che la DGA (il sindacato dei registi) non è riuscita a capire nel firmare un accordo così in fretta, così presto è stato più che stupido: hanno accettato “l'oro degli stolti” (o “un falso tesoro”) con gioia. La strategia a lungo termine dell'AMPTP è perniciosa da morire. […]
- Distruggi prima la WGA perché si pensa che gli scrittori siano strapagati, liberali viziati che fanno un lavoro che chiunque può fare, e comunque i film [scritti dai suoi membri] fanno schifo;
- Distruggere la DGA nel 2026, perché, a quel punto senza la WGA, l'AMPTP può plasmare la narrativa secondo cui la regia di film e TV è un'altra professione "creativa" strapagata che non ha bisogno di persone qualificate per farlo; l'AMPTP punterà le sue armi di PR contro la DGA per denigrare la professione, e poi l'AMPTP allontanerà quanta più produzione possibile con l'uso di VR wall e registi nati all'estero; con tutta quella produzione delocalizzata, tutti questi assistant director e Unit Production Manager che vivono a Hollywood e Atlanta - e che costituiscono una grossa fetta della DGA - saranno senza lavoro nello stesso modo in cui ai lavoratori della UAW sono stati distribuiti foglietti rosa a Detroit durante gli anni '70 e '80.
- Distruggere la SAG-AFTRA nel 2029 così che la de-sindacalizzazione dell’intrattenimento dell'industria tecnologica mondiale sarà completa.”
Tutto chiaro, mi pare. Andranno a morire quelli che molti considerano “pesci piccoli”. Rimangono solo i big names (sia in sceneggiatura, che per quanto riguarda la recitazione), e una volta spariti… beh, farà tutto l’AI.
ANZI.
Lo sciopero potrebbe essere un’ottima scusa per Hollywood per accelerare la ricerca su come scrivere e come produrre immagini con l’AI generativa (facile immaginare gli studios che dichiarano: “questi scioperano, noi abbiamo “il diritto” di non rimanere senza prodotto”).
Eppure.
Eppure le conversazioni degli ultimi giorni vertono sul fatto che siamo a un principio cardine del tardocapitalismo, semplicemente declinato a Hollywood: le aziende vogliono guadagnare sempre più pagando sempre meno o non pagando nessuno per guadagnare sempre di più.
Mentre i CEO sono strapagati e Bob Iger si dice “turbato” dalle “richieste irrealistiche” di sceneggiatori e attori.
Fa meno notizia, ma la lotta dei lavoratori di Mondo Convenienza in tutta Italia è di fatto la stessa. E dato che non sono “fancy” come sceneggiatori e attori, non è che ci interessi molto della violenza con cui le forze dell’ordine (chiamiamole così) italiane stanno letteralmente reprimendo questo sciopero. E non parliamo della precettazione dello sciopero dei trani da parte di Salvini, perché sì, lo so che volete andare in ferie, ma lo scopo di uno sciopero è creare disagio, e soprattutto è un precedente gravissimo perché mette in discussione il diritto di sciopero stesso.
Torniamo nella nostra bolla di lavoratori creativi.
Le aziende pensano di poter fare a meno dei lavoratori grazie alle AI.
Rigiro la domanda: e se fossimo noi creativi a poter fare a meno delle aziende grazie alle AI?
Abbiamo davvero bisogno di lavorare per gli Zaslav o gli Iger di turno che son buoni solo a tagliare posti di lavoro?
Sono creativi, loro? No.
Chi ha la materia prima? Non loro. Noi.
E l’AI è solo un tool, alla fine.
Se il tool lo usassimo noi in maniera Do It Yourself?
Faccio un esempio probabilmente ingenuo, ma è il principio che vorrei trasmettere:
ma perché dovrei appoggiarmi a un’azienda di videogiochi bloccata sulle proprie IP da 20 anni se in TRE (diciamo sceneggiatore, game designer e programmatore) con potenza di calcolo adeguata possiamo fare un tripla A (spoiler: non siamo ancora lì, ma ci arriveremo)?
Perché farsi sottopagare da un’azienda di animazione (Francia esclusa) quando magari posso solo creare i key frame e farmi fare gli inbetween dall’AI?
Possibile obiezione: “Eh, ma così sei tu che rubi il lavoro ad altri creativi”. Ehrm… no, quel progetto, se dipendesse dalle aziende di settore, non partirebbe neanche. Non sto togliendo lavoro pagato a nessuno, perchè quel progetto nasce da me, e non sarebbe nè lavoro, nè pagato nè sottopagato, per nessuno.
Capisco sia un suggerimento ancora nebuloso, ma ribadisco: possiamo usare l’AI per metterci in proprio e scoprire che NON abbiamo affatto bisogno delle big companies?
Lo streaming e la distribuzione on line sono stati distruttivi per il vecchio modo di fare le cose. Ma hanno aperto a un nuovo modo di immaginarsi una distribuzione globale.
Do it yourself. Autogestione.
Invece di provare a proteggere il passato, dobbiamo già cominciare a immaginarci un futuro in cui siamo autonomi e indipendenti.
Armiamoci per sopravvivere in maniera indipendente.
E poi volete mettere la soddisfazione di far fuori un nemico con le stesse armi con cui voleva farvi fuori lui?
We don’t need them.
Per una volta, vi disturbo per chiedervi di scrivermi cosa ne pensate. Alla prossima!
Molto interessante, da prendere sicuramente in considerazione.
La situazione che descrivi pare quindi irreversibile. E quindi l’idea dell’usare AI da parte di chi lotta contro l’AI sembra un buon plot di per sé. Ma non si monca così buona parte del lavoro che nasce da parte di chi sceneggia (animazione o videogame per stare sull’esempio che fai)? Inevitabile ‘sacrificio’? Mi interessa capire che ne pensi…