Are you happy to see me, or is it just inflation that I see in your pocket?
Recessione, inflazione, aumento prezzi
Aiuto, la recessione! In editoria in particolare si parla di crisi sempre più profonda per il prezzo della carta, e questo articolo cita le preoccupazioni dell’associazione degli stampatori tedeschi al riguardo. Mentre Ren Zhengfei, fondatore di Huawei, dichiara che l'azienda è in lotta per non morire. E la parte più drammatica del suo articolo è che sostiene che il problema sia più vasto di Huawei, più vasto della Cina, e che il mondo attraverserà un decennio di recessione economica. Del resto la siccità in Cina ha portato a problemi di fornitura energetica, che a loro volta hanno un impatto economico molto forte, e se la Cina ha problemi economici, il mondo ha problemi economici, decoupling o meno.
E i fumetti? Ecco un estratto dalla newsletter di Mark Millar che parla di Marvel e DC: “If one company really does completely restructure how they do business (as is rumoured), you can bet the other big company will immediately follow and I think the danger for a lot of my friends is a race to the bottom in terms of mainstream comic page-rates. […] the cataclysmic events I suspect coming to the Big Two shortly will hopefully be short-lived before a complete reinvention of the medium itself. It's going to look grim for a year or two for all our traditional favourite books and a lot of people are going to lose their jobs, which is horrific. […] This is something every pro is talking about right now (regardless of what they're saying online)”.
Ciao, sono Adriano Barone, scrivo cose, e questa è la mia newsletter aperiodica, che ha come sottotitolo “l’ottimismo vola”.
Streaming!
Dopo avervi messo a vostro agio su quello che ci aspetta da settembre per il prossimo decennio, parliamo di streaming semplicemente perché non riesco a smettere di leggere ogni singola notizia relativa all’argomento. Lungi da me pensare che sia un fad, ma ipotizzo che in tempi molto brevi il business comincerà a somigliare sempre di più a un ibrido tra fruizione disintermediata e il vecchio broadcast lineare, tra pubblicità ed episodi che vengono messi a disposizione settimanalmente. Disney+ ha superato Netflix per numero di abbonati, MA Disney+ non fa ancora profitti. Siete stupiti? Se seguite questa newsletter non dovreste esserlo. E ora è il momento di fare i paperdollari, quindi se vi abbonate a Disney+ con la pubblicità, in USA sono 7,99$, senza sono 10,99$: che faccio, lascio, signo’? Ma le cose non vanno mai lisce, viste le richieste dell’hedge fund Third Point, a cui è capo il miliardario Daniel Loeb, che preme per acquistare la parte di Hulu ancora in mano a ComCast e di dividere il business di ESPN sugli sport dall’offerta streaming in bundle con Disney+ (nei paesi in cui è disponibile), richieste viste con perplessità dal mercato.
Nel frattempo a HBO Max si licenzia, e anche in questo caso non dovreste essere stupiti, comunque si parla di almeno 70 licenziamenti, almeno il 14% del personale, più un po’ di rimpasto di governo, e si tagliano 36 titoli dal proprio servizio ( tra cui “12 Dates of Christmas,” “Generation,” “Ellen’s Next Great Designer” e “Aquaman: King of Atlantis”), ma si tagliano 30 ruoli anche di alto livello in Europa, in preparazione alla fusione con Discovery dell’anno prossimo (questa news la trovate solo se vi iscrivete alla newsletter di Cynopsis)… Intanto l’anteprima di House of Dragon fa crashare i server dello streamer che se la prende col fornitore del servizio, cioè Amazon, e le previsioni sullo streaming dicono che in Africa gli abbonamenti SVOD triplicheranno nel giro dei prossimi tre anni, e uno sguardo al codice di Netflix in versione AVOD dice che non sarà più disponibile il download per la visione on line.
L’anime de li mortacci
Come si può vedere da questo tweet del mio lettore Federico, che collabora come traduttore con diversi studi di animazione, l’inflazione colpisce e colpisce duro e anche il sistema degli anime che ha decretato il successo mondiale dei manga è traballante: quasi il 40% degli studi di animazione giapponesi sono in rosso. Con la situazione economica in corso, parecchie bolle stanno per scoppiare. Se succedesse agli anime, chiaramente ne soffrirei molto. O forse anche in Giappone si passerà al “meno e meglio”? Ma significa anche che meno manga godranno di una spinta promozionale globale, quindi che ci saranno meno hit globali di ideazione nipponica. Per come sta andando il mondo (visto anche il successo di Disney+ basato su pochissime IP sfruttate fino all’osso) direi che si conferma il discorso per cui nell’entertainment proporre qualche novità che “sfondi” o anche solo sopravviva sarà sempre più complicato. Molto triste.
Una piccola riflessione fuori tempo massimo su fisica quantistica e Breaking Bad
A proposito di fisica quantistica (“a proposito” se avete letto la newsletter precedente, altrimenti non risulta chiarissimo…), non so come ho fatto a non pensare al motivo per cui Walter White in Breaking Bad si fa chiamare Heisenberg quando riveste il suo ruolo di criminale. Perché? Perché il principio di indeterminazione di Heisenberg dice che non è possibile determinare con precisione contemporaneamente due variabili coniugate: e Walter White è DUE PERSONE in una, padre di famiglia e criminale, due “variabili coniugate” e CONTRADDITTORIE. Anche perché il collasso della funzione d'onda (concetto introdotto da Heisenberg appunto quando parlava del principio di indeterminazione) indica l'evoluzione dello stato di un sistema fisico determinata dalla misura di una sua osservabile. Certo: Walter è due persone, ma “la persona che si manifesta” dipende dalle persone con cui si interfaccia, cioè la propria famiglia o i malavitosi, che fanno “collassare la sua funzione d’onda” in modo diverso e di volta in volta fanno emergere la personalità di/lo fanno comportare come padre o come criminale. Probabilmente è una cosa che hanno già detto tantissimi critici (ho controllato dopo avere scritto: confermo), ma io ci sono arrivato adesso. Ma sono stupidamente soddisfatto di esserci arrivato da solo. Con quei 15 anni di ritardo, ma nonetheless.
(Sempre dalla newsletter precedente: si chiamano MUONI, non MUSONI. Maledetto correttore automatico).
Oggi la facciamo breve…
…perché:
1) non ho ancora finito di vedere il pilota di House of the Dragon (e manco so se ne parlerò); (ok, l’ho finito. Non sono ancora sicuro di volerne parlare. Del resto non ho neanche mai finito Severance perché lo trovo lento, perdonatemi);
2) non ho novità sul versante fisica quantistica (anche se vi dico che la supersimmetria forse ci salverà, anche se non dall’inflazione; ma anche le proprietà controfattuali. Forse);
3) ho un nuovo manga della Golden Age di Shonen Jump in lettura, ma non l’ho terminato, quindi se ne parla più avanti;
4) A Lucca ci saranno almeno una novità, forse due, forse anche un annuncio. Ma onestamente nel momento in cui concludo la newsletter è sabato, ho già fatto due call, sto consegnando materiale tipo l’allegro ninja della sceneggiatura che lancia script e sinossi come fossero shuriken, e questo 27 agosto sembra tanto un qualunque martedì di ottobre.
Voi ovviamente potete continuare a leggere la mia miniserie horror Mezzaluna su Skorpio: giovedì 1° settembre esce il quarto episodio e capiremo se continueremo senza pause o se ci sarà una pausa prima dei quattro episodi finali.