Dopo Lucca Comics and Games 2023, parte l’amarezza.
Sì, sono andato a Lucca e al contempo spero che i bombardamenti contro Gaza finiscano presto (anche se trovo l’ipotesi poco realistica), non trovo che le due cose siano in contraddizione. E non giudico affatto negativamente chi ha deciso di non venire per fare uno statement: scelte personali secondo me ingiudicabili, anzi mi viene da dire che hanno fatto bene.
Ho avuto una conversazione con un amico che mi ha chiesto se Lucca era affollata come al solito: ho risposto di sì. Al che lui mi ha detto: “Ai nerd non frega nulla di niente.” Io gli ho proposto un’interpretazione dei fatti diversa: al 99% delle persone non frega nulla di niente (non scuso, non giustifico, ma neanche giudico: constato). Il 99% delle persone fugge dalla realtà in vari modi, i nerd hanno un momento molto visibile come LC&G in cui dimenticano per cinque giorni il mondo circostante. Ma non penso che essere nerd e andare a Lucca sia un aggravante rispetto a una possibile indifferenza rispetto alle guerre o in generale ai mali del mondo.
Ciao, questa è la newsletter di Adriano Barone e se vi aspettate ottimismo siete nel posto sbagliato.
Questa puntata (si dice così?) avrebbe dovuto partire con alcune considerazioni sulla situazione a Hollywood post-sciopero, ma dato che leggo articoli sul ritorno della copia fisica di film e serie tv, oppure sul fatto che la produzione televisiva calerà del 50%, sulla crescita delle offerte in bundle come trend del 2024 (detta male, paghi un solo abbonamento più alto per avere accesso a -quasi- tutte le piattaforme streaming), che i tagli continuano qua ma anche là…
….potrei dirvi che già leggete la newsletter e sono cose che già sapete dato che le avevo facilmente previste da mesi, qui dal mio studio a Rho, senza essere un super esperto di business hollywoodiani. Oh, e Zaslav dice che la WGA aveva ragione, ma che adesso gli sceneggiatori sono troppo pagati. Che coraggio. No, questo proprio non potevo prevederlo.
Per non farvi perdere tempo, se volete sapere cosa succederà nei prossimi mesi: 1) ci saranno scioperi con efficacia tendenzialmente minore di quelli di WGA e SAG-AFTRA (in Francia gli sceneggiatori lo stanno preparando e i francesi sanno sempre farsi sentire, in UK se ne parla ma chissà cosa otterranno, in Corea e Italia se ne parla ma non se ne farà nulla) e che 2) le produzioni cominceranno a sbloccarsi verso primavera 2024 (che è un trimestre intero ed è una stima spannometrica, se il 21 marzo non vi fanno partire un progetto non venite a scrivermi commenti incazzati).
Insomma, per non parlare di ovvietà, parlo del mio argomento preferito, cioè me (spoiler per i lettori/le lettrici che non sono mie* conoscenti dirett*: sono autoironico).
Dovrei essere contento perché finalmente ho potuto annunciare il progetto su cui ho lavorato tantissimo negli ultimi mesi, ovvero il terzo team up ufficiale tra Martin Mystère e Nathan Never. Una storia epica di 360 pagine, che si snoderà tra ottobre, novembre e dicembre su Martin Mystère 416 (con i disegni di Salvatore Cuffari e Giulio Giordano) e Nathan Never 401, 402 e 403 (con i disegni di Sergio Giardo). In questa storia spiegherò (in maniera semplicissima, ve lo anticipo, non aspettatevi cose alla Hickman) anche come funziona il Multiverso Bonelli. Ecco il link a un video in cui appaio al minuto 33:33:
Le reazioni entusiastiche dei lettori mi fanno ben sperare, e spero che la storia sarà all’altezza delle aspettative.
E questo ci porta al titolo della newsletter, dovuto al fatto che l’anno scorso, dopo un’altra Lucca particolarmente soddisfacente, mi ero chiesto cosa avrei fatto da quel momento in poi.
Mi spiego: l’anno scorso sono usciti sia Mr. Evidence 1, sia il mio team up Nathan Never/Justice League. Per uno sceneggiatore professionale (cioè che ci campa, non che scrive graphic novel che vendono 100 copie - se va bene - per dire a parenti amici che fa fumetti) in Italia, è un po’ il top di carriera. Un proprio titolo originale in Bonelli, un team up con un personaggio (o con dei personaggi) iconici del fumetto mondiale. Oltre non si può andare se non sei un genio che riesce a cogliere i gusti del pubblico e macinare decine se non centinaia di migliaia di copie (vedi Zerocalcare per l’Italia o Mirka Andolfo per il pubblico internazionale). E come ho detto, più volte, non sono un genio.
Bene. Avevo raggiunto il risultato che mi ero prefissato a 16 anni. Mettendocene trenta, il che significa davvero che talento o meno, il committment è tutto, o quasi, o forse che sono semplicemente molto lento. Ma adesso? Cosa fare? Sicuramente era finita una fase. Servivano nuovi obiettivi.
Con questo team up comincia la mia “Fase 2”: come sceneggiatore Bonelliano, mi piacerebbe lasciare la mia impronta sul Multiverso e sui personaggi più iconici.
Ma la Fase 2 prevede altro. Se in Italia ho fatto quel che potevo, forse posso immaginarmi come autore al di fuori del Bel Paese? Al riguardo vi lascio un link e un’immagine:
Overruled sarà una miniserie di sei numeri, sceneggiata da me, Luca Blengino e Davide Caci, disegnata da Alberto Locatelli, coi colori di Chiara Di Francia e le copertine di Mirka Andolfo, che uscirà direttamente in inglese nel mercato americano per Dynamite l’anno prossimo.
Lo stesso anno in cui avevo deciso di fare lo sceneggiatore (1992) mi ripromisi che avrei pubblicato un fumetto negli Stati Uniti. In questo caso ce ne ho messi 32 (dato che uscirà l’anno prossimo).
E se tutto va bene, alla prossima Fiera del libro ci sarà un altro annuncio (dita incrociate) relativo a un media a cui non ho mai lavorato in precedenza.
Devo capire ancora bene come articolarla, questa Fase 2, ma nella mia testa è iniziata. Solo nella mia testa, chiaramente. Mi piacerebbe dirvi che la sensazione che provo in questo momento della mia vita è che “niente mi può fermare”, il titolo della biografia di Trent Reznor (agevolo l’immagine del libro, come sempre courtesy of Tsunami Edizioni).
Ma ovviamente non è vero che “niente mi può fermare”.
Anche quando hai la sensazione che tutto vada bene, arrivano i “no”.
Quel progetto che sembrava così certo, sparisce. Quella persona che ti aveva garantito un lavoro non risponde più a telefonate, e-mail e messaggi. L’altro progetto che sembrava ormai terminato presenta una nuova serie di problematiche.
Non c’è mai nessuna vittoria definitiva, nessuna “svolta”, in particolare in questo momento così difficile per l’entertainment.
Da Lucca in poi, infatti, giusto per ricordarmi che col cazzo niente mi può fermare, sono arrivate in fila una serie di cattive notizie su lavori che speravo potessero essere solidi (avevo digitato “soldi”; il lapsus si commenta da sé) e invece no.
Essere un freelance significa cavalcare il flusso, e il flusso per definizione è in costante cambiamento, il che implica una capacità di adattamento pressoché infinita finché si è uno scrittore professionista. E questa è un’altra lezione che si impara col tempo, e se si è nella difficile posizione di insegnare il mestiere ad altre persone, è una cosa da ricordare costantemente. Se penso a me stesso, cerco di tenere sempre i piedi saldamente per terra. Mi viene in mente un vecchio fumetto Marvel in cui il Fenomeno gridava “Nessuno può fermare il Fenomeno!” e Deadpool o Spider-Man rispondevano: “Ma non è vero, un sacco di gente ferma il Fenomeno!" e poi elencava tutti gli eroi Marvel che l’avevano sconfitto. Questo per ricordarmi di non fare il fenomeno e che “quando un uomo fa piani, Dio sorride.”
[nota: in realtà il proverbio ebraico dice “L'uomo pensa, Dio ride”. Dio ride, spiega Milan Kundera, perché vede l'uomo affannarsi per una verità che gli sfugge. Voi fate finta che sia giusta la prima citazione]
Nel mio caso, ha pensato che per chiarire il concetto fosse meglio darmi anche un paio di ceffoni, oltre a sorridere. Garantisco che ho compreso.
Tranquill*, non sono abbattuto. Come diceva Rocky: “You, me, or nobody is gonna hit as hard as life. But it ain’t about how hard you hit. It’s about how hard you can get hit and keep moving forward; how much you can take and keep moving forward.”
Si pigliano le botte e si va avanti, as usual. :-)
LETTURE
Ho finalmente recuperato Kaiju n.8 vol. 9.
Dopo alcuni volumi di "stanca", Naoya Matsumoto arriva al dunque di ogni storia che preveda l'attacco di un mostro gigante alla volta: perché invece non attaccano tutti assieme? E la trama riprende a marciare a ritmo forsennato, e i concetti di sacrificio e di senso di appartenenza al gruppo tornano a essere centrali. Si vola di nuovo. "Stammi dietro, pronto anche a morire."
CONDIVISIONI
Davide Costa mi cita in un numero della sua newsletter. Citarmi è sempre segno di saggezza (a scanso di equivoci, ripeto: è autoironia). In questo caso Davide dice di non parlare a nome mio, invece ha articolato perfettamente quel che penso sull’argomento “fumettista part-time”. Quindi vi invito alla lettura.
PICCOLO SPAZIO PUBBLICITÀ
Il 17 novembre è arrivato in libreria, fumetteria e nello shop on line di Sergio Bonelli Editore MR. EVIDENCE 3, co-sceneggiato dal sinceramente vostro e da Fabio Guaglione, disegnato da Andrea Camerini e colorato da Emiliano Mammucari e Daniele Caramanico, con solita cover stratosferica di Carmine di Giandomenico.
Non dovrei dirvi che è il miglior prodotto Bonelli da libreria (perché è uscito anche Riflesso perfetto di Mattia Surroz, è scusate se è stupendo), ma se lo acquistate/leggete e vi piace e ne parlate bene e diffondete il verbo, mi fate un grande favore.
Vi ricordo anche che potete trovare in libreria e fumetteria Bugs - Gli insetti dentro di me, con i disegni di Fabio Babich, grazie a Green Moon Comics.
E per questo giro è tutto.
Non importa quante botte prendiate, l’importante è rialzarsi. Se non riuscite oggi, ci riuscirete domani. O quando ve la sentite.
Ma rialzatevi. A riposarsi si fa sempre in tempo, e la noia è dietro l’angolo.
Le notizie positive sono ottime , mon ami. E per quanto il meccanismo si possa inceppare, non si ferma. E se l’hai lanciato nella direzione giusta tornerà a funzionare. Perché, sì - e lo penso da tempi insospettabili - per te questo è solo l’inizio.